mercoledì 26 settembre 2018

Distintamente

C'era una volta un fiocco di neve che voleva distinguersi dai suoi fratelli perché si sentiva diverso.
Cadendo dalla sua nuvola natia, cercava, con le movenze, di creare uno stile tutto suo, conferendo a quel suo precipitare un'eleganza finora ignota ad un fiocco di neve. Tutti, in un primo momento, lo guardarono esterrefatti, poi, cautamente, cominciarono ad imitarlo e, dopo qualche preliminare incertezza, si ritrovarono a volteggiare in un'aggraziata danza, talmente sincronici, talmente simultanei, talmente uguali che fecero sparire fiocco di neve. Dapprima indispettito, poi risoluto nel suo intendimento, si ricordò delle sue origini: Vento suo padre, sua madre Aria. Scorse in lontananza una zolla di terra bruna. Sorrise e con tutte le sue forze, cominciò a soffiare.
Ed eccolo riemergere dall'indistinto. Svoltò, imboccando una diagonale che accelerò vertiginosamente il suo volteggiare fino a mutarlo in un turbine bianco che fece impallidire tutti gli altri fiocchi di neve. Non ebbe neanche il tempo di gioire che si ritrovò sprofondato in un caldo abbraccio, pastoso, olezzoso. Avvertì inaspettato un gran fragore alle sue spalle e giratosi di scatto sbalordì: un nembo bianco gli stava crollando addosso. Allora cominciò a sciogliersi in un pianto trasparente, invisibile. Infatti, nessuno se ne accorse.

Germano Basile